L'istinto del gioco ci appartiene come impulso a compromettere le nostre certezze. Sia nella realtà, sia nella finzione.
"Integerrimo lettore, condannerai tu quest'uomo per la ricchezza della sua fantasia? Scaglierai la prima pietra della riprovazione? Attenderai invano, se speri che lo faccia io per te: augurati anzi che io non venga a spiarti, per narrare al mondo di te."
(Michele Mari, Roderick Duddle, Einaudi, 2014)
A volte non si riesce a contenere l'irruenza di un istinto, di un'indole che non si può addomesticare.
"...ma quell'uomo era così imprevedibile, e così signore del proprio destino, che non si poteva sapere cosa avrebbe fatto..."
(Michele Mari, Roderick Duddle, Einaudi, 2014)
E' una legge universale o una sottile ironia della sorte.
"E così ovunque nel mondo, per ognuno, dall'inizio dei tempi: pensa a tutto, vertiginoso lettore, somma le attese di tutti in ogni tempo e paese, e ti sfido a non immaginare il nostro pianeta come una palla proiettata nel nulla dalla smania di tutti e di tutto ad arrivare più in là, ancora un poco più in là, la smania di quella cosa lì, sì, quella che stai aspettando anche tu."
(Michele Mari, Roderick Duddle, Einaudi, 2014)
Hai avuto una piccola esitazione. Pensi sia stato un bisogno di riflessione, invece è solo smania di protagonismo.
"Così va il mondo, mio bennato lettore, perché il mondo è schiavo del desiderio."
(Michele Mari, Roderick Duddle, Einaudi, 2014)